Il paese brulicava di figli d’Israele: Es 1,1-7 (terza parte).

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L’inizio di un compimento

Dio aveva promesso ad Abramo non solo la numerosa discendenza ma anche una terra («Darò a te e alla tua discendenza il paese dove sei straniero, tutto il paese di Canaan in possesso perenne; sarò il vostro Dio», Gen 17,8); inoltre «all’origine», la benedizione di Dio – oltre al riempimento della terra – consisteva nel «soggiogarla e dominarla» (cf. Gen 1,28).

La benedizione e la promessa dunque, sono parzialmente realizzate: «il paese / la terra si riempì di loro», ma è la terra d’Egitto, non quella di Canaan, quella promessa. Da qui, allora, la domanda: potrà questo popolo numeroso e fecondo vedere realizzata anche la seconda componente della promessa di Jhwh? Come avverrà? L’intero libro dell’Esodo, ma anche il libro dei Numeri e di Giosuè, ci diranno come e quando Israele entrerà «in possesso perenne» del paese di Canaan. Per il momento, però, l’autore si sofferma a descrivere la condizione di questo popolo.

Questo primo brano proietta il lettore in avanti, a quel che segue. Il progetto di Dio insito nella sua promessa ad Abramo ha iniziato a compiersi in modo straordinario nella proliferazione del popolo. Ciò nutre la speranza che le altre promesse troveranno compimento, non ultima il dono della terra. Questi adempimenti, nel diventare realtà, portano però con se sia problemi sia possibilità creative. Non tutti poi saranno in sintonia con i disegni divini ma questo lo vedremo nel prossimo brano.

 

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