Letture a e da Gerusalemme – 03

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La cittadina di Ain Karen, oggi quartiere di Gerusalemme, circondata da boschi, giardini e vigneti, sorge su una amena increspatura della montagna, la «Orini» di Luca (cfr. 1,39 e 1,35) che scende nella Valle di Sorec.

I rabbini ritenevano questa regione «terra vergine» ed era quindi la sola che poteva fornire le pietre per la costruzione dell’altare e della rampa del Tempio di Gerusalemme.

Questa è la terra natia di Giovanni Battista.

La devozione cristiana ha qui eretto due santuari: uno dedicato alla natività di Giovanni Battista, che ingloba un’antica grotta ritenuta una parte della casa di Zaccaria; l’altro fa memoria della visitazione di Maria a sua cugina Elisabetta.

Lungo la strada che collega i due santuari c’è una fontana che cattura l’acqua di una sorgente, chiamata «fonte della Vergine», perché ricorda il luogo dell’incontro delle due gestanti. Così racconta l’incontro il Vangelo apocrifo di Giacomo:

Colta da gioia Maria se ne andò da Elisabetta, sua parente. Bussò alla porta. Elisabetta, udendo, gettò via lo scarlatto, corse alla porta e aprì. Vedendo Maria, la benedisse: “Come mai a me l’onore che la Madre del mio Signore venga a me? Ecco infatti che il bimbo dentro di me è balzato e ti ha benedetta”.
Maria fissò gli occhi al cielo e disse: “Chi sono io mai, o Signore, perché tutte le generazioni della terra devono benedirmi? (XII, 1-2).

Il figlio di Elisabetta sarà la voce di uno che grida nel deserto di Giuda, colui che verrà mandato ad aprire una strada «nel deserto» per dare inizio al nuovo esodo, l’esodo che Dio si sta accingendo a far compiere al suo popolo nella persona di Gesù, l’altro figlio tenuto in grembo da Maria.

Isaia, per confortare gli esuli di Sion, inizia il libro delle consolazioni (sono i capitoli 40-55 del libro) col descrivere in una visione profetica il ritorno del popolo a Gerusalemme attraverso il deserto. Il corteo regale, aperto e guidato da Dio stesso, si muove solennemente. Intanto un araldo corre innanzi per annunciare a tutti il passaggio:

La Chiesa della Visitazione ad Ain Karen
La Chiesa della Visitazione ad Ain Karen

Nel deserto preparate la via al Signore,
appianate nella steppa
la strada per il nostro Dio.
Ogni valle sia colmata,
ogni monte e colle siano abbassati;
il terreno accidentato si trasformi in piano
e quello scossero in pianura.
Allora si rivelerà la gloria del Signore
e ogni uomo la vedrà,
poiché la bocca del Signore ha parlato. (Is 40,4-5)

L’incontro di queste due donne è l’investitura di Giovanni nei panni dell’araldo inviato da Dio per proclamare il tempo della realizzazione del sogno. Il Regno di Dio è alle porte. E a questa missione di araldo di Gesù, Giovanni viene confermato già prima della nascita dalla parole che l’angelo rivolge a Zaccaria:

Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. 14Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, 15perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre 16e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. 17Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto. (Lc 1,13-17)

Luca riassume in poche righe la vita di Giovanni dal giorno della sua circoncisione fino a quello dell’inizio della sua predicazione nella valle del Giordano:

Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele. (Lc 1,80)

E il Regno di Dio si faceva via via sempre più vicino… allora come adesso!

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